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SOLUZIONE DI AUTOMAZIONE CHE NON CONOSCE OSTACOLI.

Piesslinger è specialista della lavorazione dell'alluminio.
Hermle ha contribuito all'automazione della produzione dei componenti dimostrando che tolleranze diverse e superfici delicate non devono essere un criterio per escludere una lavorazione senza collaboratori.
La Piesslinger è una delle aziende di maggiore tradizione in Austria. Le sue radici risalgono a un'officina di fabbri di falci fondata nel 1553 a Molln nell'Alta Austria. Oggi è un'azienda a conduzione familiare con più di 400 collaboratori, specialista per componenti in alluminio e tecnologie di trattamento delle superfici.
Nel settore dei componenti in alluminio circa 90 collaboratori si occupano principalmente del ritocco meccanico di profili e lamiere di alluminio. I committenti provengono dai settori sanitario, della tecnica medicale, sportivo e degli impianti audio. "In gran parte si tratta di settori molto costosi – quindi grandi ordini comprendono massimo 100.000 pezzi, mentre lotti di produzione tipici sono di 200-1.000 pezzi", illustra Roland Hackl, responsabile di settore Aluminium Components alla Piesslinger. Per lui un punto di forza assoluto sono le tantissime possibilità di produzione, dalla truciolatura alla punzonatura, alla curvatura o all'angolatura, fino alle finiture superficiali conseguenti come la smerigliatura, la lucidatura o la spazzolatura, la verniciatura a polveri o l'anodizzazione.

PROGETTO DI AUTOMAZIONE COME GARANZIA DI MANTENIMENTO DEL SITO PRODUTTIVO
Affinché la lavorazione meccanica rimanga competitiva, Piesslinger progettava già da circa tre anni di introdurre la produzione automatizzata dei componenti. "L'obiettivo era pertanto rendere più redditizia la truciolatura di determinati pezzi di lamiera o profili tramite l'automazione, sfruttando contemporaneamente appieno il nuovo centro di lavorazione", spiega Hackl. La sfida non era rappresentata solo dai numeri di pezzi ridotti. "La difficoltà maggiore del progetto erano le tolleranze di ± 5/10 millimetri dei nostri profili pressofusi. Nonostante tali tolleranze, i pezzi alla fine devono essere fresati con una precisione di ± 1/10 millimetri. Queste differenze di tolleranza dovevano essere compensate da dispositivi corrispondenti e con un concetto di serraggio intelligente", spiega il responsabile di settore.

Hermle convinse Piesslinger con un approccio maturo, basato su soluzioni standard: un C 42 U, automatizzato con il sistema robotizzato RS 2. "Decisivi furono inoltre il buon concetto di servizio con elevata disponibilità di ricambi e la soluzione completa flessibile da un'unica fonte", spiega Roland Hackl la decisione. Inoltre la gamma di componenti di Piesslinger è perfetta per la nuova soluzione di Hermle. Talmente perfetta che non solo i cinque prodotti previsti, ma anche altri pezzi vengono lavorati già con il centro di lavorazione. "In generale sul C 42 U di Hermle possiamo lavorare circa il 70-80 percento dei nostri componenti. Pertanto, la nostra produzione al momento viene convertita gradualmente all'automazione – ecco perché è già progettata un'integrazione dell'impianto con un altro C 42", Hackl si mostra molto soddisfatto.

OBIETTIVI RAGGIUNTI E SUPERATI
Ormai Piesslinger sfrutta al massimo il centro di lavorazione fornito a marzo 2019, producendo sempre più componenti secondo il nuovo approccio. "Per noi il nuovo impianto è un pietra miliare. Ci ha permesso di fare un grande passo avanti verso il futuro, garantendo una produzione automatizzata dei componenti e rafforzando contemporaneamente il sito produttivo", riassume Roland Hackl.